«La vita fucina dev’essere quindi una grande vita di carità. E questa comprensione ci è tanto più necessaria quanto più ora, in questi anni, un’apatia un convenzionalismo, una esteriorità, un’asprezza, un’assenza di intima sincerità spirituale sembrano guadagnare le anime; e quanto più il mondo moderno, sia con felici resipiscenze, sia con tristi resistenze, sembra invocare il soccorso della genuina e vivificante letizia evangelica della carità».

Da Scritti fucini (1925-1933), Ed. Studium, Roma, 2004